Lavoro mobile, nuove tecnologie: gioie e… dolori

Nuove tecnologie oggigiorno fa curiosamente rima con nuove… patologie.

Al di là del piccolo gioco di parole, c’è una realtà che sempre più persone sperimentano quotidianamente, e di cui spesso non sono consce finché ad un tratto il corpo comincia a lanciare segnali dolorosi che ben presto diventano difficili da ignorare.

I problemi causati dalle posture errate assunte da chi trascorre molte ore al computer (come artrosi cervicali e dolori alla colonna vertebrale) sono noti da tempo, tanto che anche in Italia si è cercato di ovviare imponendo che tutti gli uffici fossero dotati di postazioni di lavoro ergonomiche, le cui caratteristiche sono addirittura regolate dalle norme del Decreto Legislativo 81/08 (l’ex legge 626 per la sicurezza nei luoghi di lavoro).

Ma il modo di lavorare in questi ultimi anni, grazie alla nuova tecnologia mobile, è nel frattempo così tanto cambiato che le confortevoli postazioni studiate da ortopedici e specialisti in materia non sono più sufficienti ad arginare i problemi fisici che derivano dalle posture scorrette.

Quanti di noi ormai, grazie all’utilizzo di computer portatili, tablet e smartphone, passano lunghe ore lavorando in luoghi che normalmente non sarebbero deputati a farlo, e che sicuramente non sono idonei dal punto di vista dell’ergonomia?

Pensiamo a chi per esempio, durante i viaggi in treno e aereo, digita ininterrottamente sui laptop appoggiati in precario equilibrio sulle ginocchia.  O a chi lavora seduto al bancone del bar, o al tavolo del ristorante. Uno studio inglese condotto di recente dalla Osteopathic Practice di Leamington, ha rivelato quanto i pc portatili costringano gli utenti a tenere posizioni dannose per la schiena, le braccia, o il collo.  Se la tastiera viene posizionata in modo che le dita possano muoversi correttamente, lo schermo viene allora a trovarsi in una posizione che obbliga i muscoli del collo a lavorare in modo sbagliato e, viceversa, se lo schermo è alla corretta altezza occhi, la tastiera verrà a trovarsi troppo in alto obbligando schiena e braccia ad un superlavoro che a lungo andare causerà indolenzimento e poi dolore vero e proprio.

Mouse e touch screen sono invece responsabili delle famigerate lesioni alla cuffia dei rotatori che colpiscono il braccio dominante causando dolorose tendiniti, proprio come ai tennisti.

Senza arrivare ad ipotesi futuristiche come quelle proposte negli States dal pionieristico esperimento di UpDesk (scrivanie per lavoratori che stanno in piedi, pensate per essere un valido aiuto nella battaglia contro la sedentarietà e l’obesità), lavorare in mobilità senza mettere a rischio la salute dell’apparato muscolo-scheletrico è già possibile oggi.  L’esigenza di lavorare mobile può ancora trovare il comfort ideale nei business center e nelle strutture che affittano scrivanie e uffici conformi alla normativa sulla sicurezza dei luoghi di lavoro, dove appoggiarsi anche al volo, o per poche ore al giorno, in qualsiasi città in Italia e nel mondo.  Liberando per un po’ dal peso delle preoccupazioni la mente… e la schiena.

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